Il tavolo dei relatori della giornata. |
Si è svolta ieri mattina presso
la caserma "D'Onofrio", all'interno del Porto mercantile di Taranto,
la giornata nazionale della gente di mare, un momento di conoscenza e confronto
sulle tematiche inerenti il mondo del mare e di quanti sono attivamente
impegnati, per motivi professionali e/o di volontariato, nei mari di tutto il
mondo. Al confronto un tavolo composto da alcuni relatori di rilievo: Don
Giacomo Martino, responsabile nazionale delle "Stella Maris" d'Italia
(realtà di volontariato presente in gran parte dei porti nazionali ed
internazionali, ad opera delle differenti diocesi, con l'obiettivo di essere al
servizio dei marittimi sotto ogni aspetto spirituale, pratico e logistico);
Marisa Metrangolo, responsabile dell'ufficio migranti della diocesi di Taranto
e coordinatrice della Stella Maris di Taranto; il capitano di vascello della
Capitaneria di porto di Taranto, Pietro Ruberto; il presidente dell'autorità
portuale di Taranto, Avv. Sergio Prete. All'incontro ha inoltre presenziato e
portato il suo saluto anche l'arcivescovo di Taranto, S.E. Rev.ma Mons. Filippo Santoro. Nel corso degli
interventi sono stati affrontati diversi argomenti: il capitano Ruberto,
dapprima, ha evidenziato l'importanza del ruolo di comunicazione tra enti e
istituzioni del mondo marittimo, insieme ai gruppi di volontariato. C'è stato
anche spazio per alcuni ricordi di particolari mansioni operate dai marittimi,
spesso sconosciute dai cittadini, ma di elevata importanza e valore umano per
tutti gli operatori del mare, come ad es. la figura del "marconista",
colui che aveva il compito di rendere possibili le comunicazioni via radio
tra operatori marittimi e i loro familiari, spesso presenti in punti
molto distanti del globo terrestre. Subito dopo, Marisa Metrangolo è
intervenuta descrivendo le attività che sono oggi in essere presso la sede tarantina
della Stella Maris, nel porto mercantile. Questa è stata anche un'occasione per
evidenziare alcuni dati statistici fondamentali per comprendere la portata di
un fenomeno di grande disagio, che spesso coinvolge esseri umani lontano dalla
loro casa, nell'inconsapevolezza generalizzata delle cittadinanze. E' così
emerso che nel 2011 a Taranto sono transitate circa 2069 navi, recanti
equipaggi di 45 nazionalità differenti, con una permanenza media per
imbarcazione di circa 4 giorni e un numero complessivo di persone presenti in
modo alterno nella città stimata intorno alle 150.000 unità. Dati
impressionanti, che se arricchiti dal fatto che le etnie rappresentate sono
molteplici (russi, ucraini, indiani, pakistani, filippini, ecc) rendono bene la
complessità di un fenomeno di globalizzazione e di esigenze umane che risulta
arduo affrontare con la sola disponibilità di pochi volontari. E' proprio per
questo che la stessa Metrangolo, ha invitato anche i numerosi ragazzi e giovani
presenti in sala, ad interpellare la Stella Maris di Taranto, se intenzionati a
collaborare. L'intervento di don Giacomo Martino ha invece posto l'attenzione
soprattutto sugli aspetti sociali e spirituali che coinvolgono gli operatori
del mare, nel corso delle loro peregrinazioni in tutto il mondo. Alcuni
equipaggi sono spesso vittima infatti di atti di pirateria, altri di vero e
proprio abbandono da parte degli armatori delle navi, causando disagi e carenze
di ordine alimentare e assistenziale davvero gravi. Queste persone sono però il
simbolo della cooperazione e dell'interculturalità e interreligiosità. E'
infatti frequente registrare negli equipaggi di bordo dei mercantili di tutto
il mondo, una commistione tra lavoratori di differenti etnie e religioni, che
riescono a convivere e lavorare proficuamente, fornendo anche un insegnamento
significativo per le comunità cittadine di tutto il mondo, troppo spesso divise
su questioni in confronto marginali. Il presidente dell'autorità portuale di
Taranto, avv. Sergio Prete ha invece confermato la piena disponibilità
dell'Istituzione da lui rappresentata a collaborare e supportare le attività
della Stella Maris, fornendo un importante esempio di collaborazione tra
istituzioni e mondo del volontariato il cui unico scopo è quello di migliorare
le condizioni di vita e di permanenza dei marittimi all'interno dello scalo
jonico. L'intervento dell'arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro si è
incentrato prevalentemente sulla cura pastorale e sul significato ecumenico
della solidarietà espressa sul territorio locale dalle realtà diocesane della
Migrantes e della Stella Maris. E' proprio nell'ottica del rispetto del lavoro
e della fatica umana di tutti gli operatori del mare, infatti, che Mons.
Santoro alcuni mesi orsono, decise di approdare e insediarsi nel suo ministero
a Taranto arrivando dal mare, in continuità col santo patrono San Cataldo. Ai
pescatori, mitilicoltori, ai marittimi, ai volontari e a tutte le autorità
impegnate nel mondo del mare, Sua Eccellenza ha rinnovato il suo ringraziamento
per la preziosa attività svolta e per l'impegno profuso nell'arco di tutto
l'anno, pur in condizioni frequenti di forte disagio, logistico ed economico. In
conclusione, prima della chiusura dei lavori, va registrato l'intervento di un
operatore marittimo impegnato nello scalo tarantino, il quale ha raccontato
brevemente la sua attività passata e presente nel mondo della marina
mercantile, valorizzando le esperienze umane e le conoscenze acquisite in quasi
vent'anni di lavoro.
di Daniele Nuzzi