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lunedì 18 giugno 2012

CITTA' VECCHIA - Ripresi i lavori per l'ex "Isola dei Delfini", sarà un centro per il recupero delle tartarughe marine

Lavori presso il cantiere sotto all'Isola.
Sono ripresi da qualche giorno i lavori per la realizzazione del Centro di biologia marina e cura delle tartarughe previsto sotto all’Isola, dal lato di Mar grande. Si tratta del progetto che ha sostituito l’Isola dei Delfini voluta dalla Giunta Di Bello nel 2004 e mai ultimata. In origine avrebbe dovuto essere un centro per la cura della fauna marina protetta, con particolare riferimento ai delfini, per i quali si pensava anche ad un impiego terapeutico (clicca QUI per saperne di più sulla delfinoterapia). L’appalto fu aggiudicato alla ditta Christian Color Srl per poco meno di tre milioni di euro finanziati in parte con fondi europei e regionali derivanti dal P.O.R. Puglia 2000-2006 (Programma Operativo Regionale) e in parte con fondi comunali. I lavori iniziarono il 26 agosto del 2004 e furono sospesi due anni dopo a causa dei guai finanziari del Comune tarantino che culminarono con la dichiarazione di dissesto finanziario. La mancata approvazione delle varianti necessarie alla realizzazione dell’opera e l’indisponibilità del finanziamento comunale sancirono lo stop ai lavori.  Dopo due anni di silenzio il progetto fu ripescato nel 2008 dall’attuale Giunta che, presentando in corsa dei progetti alternativi all’Isola dei Delfini, coerenti con le finalità che determinarono i finanziamenti, riuscì ad ottenere dalla Regione fondi derivanti da ‘risorse liberate’ in luogo del prescritto P.O.R.. Nell’ottobre del 2010, dopo un lungo dibattito che coinvolse il mondo universitario, della ricerca e della sanità, si giunse all’idea finale: quella di realizzare un “centro per il recupero e la cura della tartarughe marine”, un centro di biologia marina, delle aule didattiche a uso universitario e spazi per attività culturali ed espositive. Quanto ci è costato il fermo lavori in termini di danno procurato alla ditta aggiudicatrice dell’appalto? ben 400.000 €, ulteriore pesante eredità dell’epoca Di Belliana di cui scontiamo ancora tutti le conseguenze (e speriamo che le aliquote comunali IMU possano attestarsi ai minimi e non ai massimi, come da imposizioni conseguenti al dissesto). L’odissea del centro è però continuata anche nel 2011, poiché la somma dovuta alla Christian Color non ha trovato adeguata copertura economica nelle casse comunali, se non nell’agosto dello stesso anno, dopo la diffida notificata al Comune dalla ditta aggiudicatrice. Fino ad arrivare ai giorni nostri e, speriamo, all’epilogo di questa storia. Quello di Taranto sarà il 7° centro per la cura di tartarughe in Puglia e il 39° in Italia. Altri due sono presenti a Policoro, la cui vicinanza spinge a pensare che, probabilmente, la destinazione iniziale con impiego della DAT (delfinoterapia) sarebbe stata più opportuna, considerato che il nostro sarebbe stato il secondo centro per delfinoterapia d’Italia dopo quello di Rimini e considerate le recenti scoperte che indicano nel nostro mare la casa di questi splendidi mammiferi (leggi QUI la notizia a riguardo). Va detto, tuttavia, che la collocazione di una struttura del genere a ridosso del porto potrebbe causare problemi di disorientamento dei cetacei, per cui sarebbe stata un'ipotesi in ogni caso da valutare bene. In ogni caso ci auguriamo che l'opera sia realizzata nell'assoluto rispetto dell'Isola e che venga supportata da un attento piano di gestione, strumento sconosciuto dalle nostre parti e padre di tante cattedrali nel deserto, affinché possa realmente diventare un centro di riferimento per tutta l’area ionica.

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