![]() |
Il viale del comprensorio dei Baraccamenti, ieri aperti alla città. |
Ieri il gruppo di cittadini,
movimenti e associazioni raggruppati sotto il nome di InDemaniati, ha fatto
rotta in bicicletta verso gli ex Baraccamenti Cattolica, una della otto aree
che l'Agenzia del Demanio sta dismettendo in favore del Comune di Taranto. Qui
si è svolto l'Open Day indetto dall'amministrazione comunale per mostrare
l'area alla città. Motivo della critical mass, la rivendicazione di un reale
processo partecipativo che prenda nella dovuta considerazione le istanze dei
cittadini. Processo che al momento ha registrato un solo incontro in
Comune a inizio maggio. Entro fine mese il Comune dovrà riferire al
Demanio l’impegno di spesa previsto per il recupero delle aree e la
destinazione d’uso decisa, pena la restituzione delle aree. Un banco di prova da
non fallire e che potrà determinare ulteriori eventuali dismissioni future. Solo
dopo si potrà mettere mano ai progetti veri e propri. Un passaggio determinante
per Taranto, che però vi arriva con le casse vuote e la debolezza di chi sarà
costretto ad accettare tutto ciò che gli verrà proposto da chi porta denari.
Interpellati dai circa ottanta partecipanti all’incontro, l’assessore all’Urbanistica
Cosa e il consigliere demandato alle aree demaniali, D’Eri, hanno ammesso che
le aree potranno avere destinazione pubblica nella misura in cui si riusciranno
a reperire fondi (l’area sarà candidata anche nel prossimo Piano Città),
diversamente si ricorrerà ai privati col solito strumento del project
financing. L’area dei baraccamenti Cattolica è sicuramente la più pregiata per
posizione e struttura: un vero e proprio villaggio-gioiello nel cuore della
città. Vi insistono diversi edifici distribuiti lungo dei viali alberati, aree
verdi, un cinema ed un teatro. Per il teatro pare siano pervenute richieste di
gestione da parte di diverse compagnìe locali, alle quali sarebbe stato chiesto
di dedicare una serie di spettacoli pubblici a scopo sociale. Per il resto la
buona notizia è che il parcheggio che insiste attualmente nello spiazzo dei
baraccamenti, in via Di Palma, sarà eliminato. Quella meno buona è che l’Amat,
per rinunciare all’introito dei centocinquanta posti auto con pagamento 24h/24
ha preteso ulteriori parcheggi, in questo coadiuvata da Confcommercio,
ossessionata dall’idea che solo i parcheggi davanti ai negozi possano far
rifiatare gli esercenti del Borgo. Si parla di 350 posti auto da ricavarsi su
due o tre piani, a spese della municipalizzata, nell’area dell’ex arena
artiglieria della Marina, l’area adiacente al mercato Fadini, storico cinema
all’aperto della città. Lì sotto però si è accertato che ci sono reperti
archeologici importanti, per cui si pensa di recuperare gli scavi e renderli
visibili attraverso una copertura in vetro. Sopra, il parcheggio multi-livello. I movimenti tarantini hanno fatto
presente la totale assenza di politiche comunali per la mobilità sostenibile e che
dal lunedì al venerdì i parcheggi del centro sono vuoti, mentre quello dei
Baraccamenti è pieno solo perché è uno di quelli a prezzo più basso. Motivo per
cui basterebbe abbassare le tariffe di altri posti auto alla periferia del
centro, per garantire all'Amat le entrate di oggi. D’Eri ha evidenziato il problema
che diversi posti auto del Borgo sono assegnati ai residenti. Insomma, l’Amat
deve fare cassa e sarà difficile non subire le lusinghe delle associazioni di
categoria. Infine c’è il progetto della Asl che intende portare ai Baraccamenti
i suoi dipartimenti, restituendo alla città il cinema che dà su via Di Palma, a
proprie spese. Purtroppo la carenza di fondi non lascia molto spazio alle
proposte delle associazioni, alle quali si è chiesto di ‘portare progetti’, dimenticando
che la gente comune può avanzare idee, non piani d’affari. Benché gli
amministratori presenti ieri abbiano giocato al solito gioco di tacciare i
movimenti di essere contrari a tutto, le proposte non sono mancate. Il peccato
originale è però quello di essere proposte sociali. Un’idea di città nuova, che
però non porta denari in dote alle asfittiche casse comunali, né agli
speculatori di turno. Una lotta impari che si è preteso comunque di portare
avanti, chiedendo un nuovo incontro, proposte alla mano, che dovrebbe tenersi
a metà settimana.