Ieri
presso l’ipogeo De Beaumont-Bonelli del dott. Bellacicco, ha avuto luogo un altro degli
appuntamenti promossi dall’associazione ‘Officine Taranto’. Stavolta la
convocazione ha riguardato il mondo delle associazioni e delle realtà che hanno
a cuore lo sviluppo turistico del nostro territorio.
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Un momento dell'incontro di ieri. |
Lo
diciamo subito, le impressioni che abbiamo ricavato dall’incontro di ieri sono
state più che positive, per diverse ragioni. Prima fra tutte è stato bello
notare come, in nome dei contenuti, si sia riusciti ad andare oltre al facile
accostamento di Officine Taranto col suo ispiratore Nardoni, sebbene i ragazzi
che la muovono ne garantiscano assoluta indipendenza. Certo sarebbe stato assai
più opportuno se questi Stati generali per la Città vecchia fossero nati in
modo condiviso, piuttosto che dettati da un’associazione, ma questi incontri
sono, comunque la si pensi, un’importante occasione di confronto. La massiccia partecipazione di ieri è un
segnale importante, l’ennesimo che dimostra il fermento attivista dei movimenti
cittadini, ed ha contribuito a buttare giù argini consentendo di abbozzare una
costruzione di futuro ormai non più rinviabile. L’altro aspetto che, più di
ogni altro ci ha dato fiducia, è che i problemi sono
comuni e tutti bene
individuati e condivisi. Un passo non da poco quindi è stato fatto. Quali sono? su tutti la
mancanza di coesione e di una convergenza che obblighi chi di dovere ad ascoltare di più e meglio chi vuole far correre
questo territorio dietro alle sue bellezze naturali e ricchezze storiche. Cittadini,
associazioni e operatori di beni culturali e del mare insieme, una bella forza e una
determinazione che ha tenuto tutti in sala fin oltre alle 23. Si sta lavorando ad
aumentarne il peso specifico e ieri, oltre a individuare gli errori, si sono
proposte soluzioni. I pacchetti che
portano qui i turisti per visite troppo spesso mordi e fuggi sono costruiti
altrove, dobbiamo imparare a farlo da noi. Gli operatori devono parlarsi e
rendersi interlocutori sempre più affidabili per agenzie locali di incoming che
possano smetterla di vendere altri luoghi ai tarantini, per iniziare a drenare
i flussi verso il territorio. L’interlocuzione
con le istituzioni deve essere canalizzata attraverso strumenti ufficiali quali
le consulte tematiche. Basta andare in ordine sparso ad elemosinare
incontri per rappresentare idee o chiedere patrocini, così non si va da nessuna
parte e si finisce per favorire il disinteresse e un clientelismo duro a morire. Un tavolo
permanente fra istituzioni, associazioni e operatori di settore può produrre
proposte e strategie per dare la svolta voluta al territorio e al tempo stesso mettere
tutti al riparo da rischi di strumentalizzazioni varie, in verità come quello che si corre anche con questi incontri. Solo qui non c’è ancora un albo delle realtà
associative, chiediamoci il perché. Dobbiamo poi iniziare a ragionare in termini di territorio inteso
come intera provincia, non come città da una parte e paesi dall’altra, come
una certa cultura ci ha imposto. Insomma un lavoro complesso e al tempo stesso
stimolante, da fare su noi stessi e con le amministrazioni pubbliche. Il
potenziale c’è tutto ed è un ottimo punto di partenza. Questi incontri non saranno
l’atto finale del percorso da tempo intrapreso dalla società civile, siamo
pronti a scommetterci, fatelo anche voi.