meno che al 2003. Peccato che l’annuncio in pompa magna non avesse considerato che, oltre alla quota di finanziamento del 40% in capo alla Regione, ci fosse un non trascurabile 60% in capo ad un Governo che, da lì a poco, avrebbe declinato il gentile invito della Regione. Quel cofinanziamento infatti non arrivò mai e dalla Regione si gridò allo scandalo... tanto il Governo era quello di Berlusconi. I successivi di centro sinistra, però, allineati a quello regionale, non fecero di meglio, continuando a lasciare nel cassetto il faraonico e 'prioritario' progetto tarantino.
Ma c’è di più, perché l’ass. Loizzo garantì che, in caso di irresponsabile
diniego del Governo, la Regione avrebbe coperto la quota statale, da cui la sicumera nell'annunciare l'imminente cantiere.
Lo dice chiaramente nel video che Pelillo, evidentemente, non
ha avuto vergogna, o forse tempo sufficiente, a far sparire dal web (ora può anche farlo, tanto ce lo siamo preventivamente scaricato!). In cosa consisteva questo importantissimo progetto? Nella realizzazione di
una linea mista tram (per la parte urbana) e treno (per quella extraurbana) che
avrebbe collegato tutta l’area intorno al mar Piccolo al centro della città,
attraverso un quadrilatero che avrebbe sfruttato i binari ex militari esistenti
sulla Circummarpiccolo.
Del progetto, il cui I stralcio sarebbe costato 96 milioni di euro, oggi non si
parla più, sebbene qualche giorno fa sia stato rinominato in occasione di altri
annunci di finanziamenti e progetti per Taranto. Il 26 maggio scorso in Comune,
con una cerimonia del tutto simile a quella di questo video, infatti, altri tre
esponenti della Regione (l’ass. alle Infrastrutture Giannini, più i tarantini
Mazzarano e Pentassuglia) hanno illustrato enfaticamente l’arrivo di 257
milioni dal Governo per finanziare queste opere: il III e conclusivo lotto
della Tangenziale Sud, il famigerato
collegamento dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie con la Statale 7 (per l’occasione
i nostri eroici rappresentanti hanno niente meno che nominato i voli civili!),
la riqualificazione dei palazzi Troilo e Carducci in Città Vecchia, il recupero
del teatro Fusco (anche questo rispolverato un mese sì e l’altro no sotto
svariate forme di spesa e di cui ora Stefàno annuncia l’imminente avvio dei
lavori…) e il recupero della stazione Nasisi per lo scambio ferro-gomma nei
trasporti locali. Ed è proprio in merito a quest’ultimo che si è tornati a
parlare di metro leggera, giacché questa stazione era strategica nell’intero
progetto della metropolitana di superficie. Ora accade che il progetto originario sparisce e la stazione riappare (22 milioni saranno
solo per lei). Ma attenzione perché c’è una gustosa novità anche riguardo alla biblica
realizzazione della Tangenziale Sud. Se da una parte si trovano (meglio dire si sarebbero trovati) i quattrini per
completarla, dall’altra si apprende che, visto che i fondi europei utilizzati
riguardano solo le reti extraurbane, il collegamento fra l’importante arteria e
la sua uscita dal Ponte Punta Penna, che è urbano, dovrà essere a carico del Comune. Il quale,
badate bene, mica ha garantito nulla a riguardo! A scanso di equivoci e facili entusiasmi per questi ulteriori annunci, l’assessore Giannini nell’incontro
di fine maggio è stato chiaro: tutti i finanziamenti previsti saranno soggetti a
revoca se non attuati nei termini previsti. A posto.