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giovedì 23 giugno 2016

LA DENUNCIA - Metropolitana leggera, un progetto ancora nel cassetto

Vi ricordate il progetto della Metropolitana leggera a Taranto? si parla molto di mobilità sostenibile in città e il discorso non può non prevedere un passaggio su quest'opera ritenuta fondamentale da quest'amministrazione comunale e dalle precedenti giunte regionali, almeno fino a qualche anno fa... A riguardo abbiamo trovato sul canale youtube dell'On. Pelillo un video che è una vera ‘chicca’ e che dovete assolutamente vedere: l'annuncio ufficiale della realizzazione della metro a stampa e città ad opera dello stesso Pelillo, allora ass. regionale alle Finanze e di quello a Infrastrutture e Trasporti, Loizzo, insieme al sindaco di Taranto, Stefàno. Era il 2010 (sì 6 anni fa) e veniva finalmente ripreso un progetto che risaliva ai tempi di Area Vasta, cioè niente
meno che al 2003. Peccato che l’annuncio in pompa magna non avesse considerato che, oltre alla quota di finanziamento del 40% in capo alla Regione, ci fosse un non trascurabile 60% in capo ad un Governo che, da lì a poco, avrebbe declinato il gentile invito della Regione. Quel cofinanziamento infatti non arrivò mai e dalla Regione si gridò allo scandalo... tanto il Governo era quello di Berlusconi. I successivi di centro sinistra, però, allineati a quello regionale, non fecero di meglio, continuando a lasciare nel cassetto il faraonico e 'prioritario' progetto tarantino.
Ma c’è di più, perché l’ass. Loizzo garantì che, in caso di irresponsabile diniego del Governo, la Regione avrebbe coperto la quota statale, da cui la sicumera nell'annunciare l'imminente cantiere. Lo dice chiaramente nel video che Pelillo, evidentemente, non ha avuto vergogna, o forse tempo sufficiente, a far sparire dal web (ora può anche farlo, tanto ce lo siamo preventivamente scaricato!). In cosa consisteva questo importantissimo progetto? Nella realizzazione di una linea mista tram (per la parte urbana) e treno (per quella extraurbana) che avrebbe collegato tutta l’area intorno al mar Piccolo al centro della città, attraverso un quadrilatero che avrebbe sfruttato i binari ex militari esistenti sulla Circummarpiccolo.

Del progetto, il cui I stralcio sarebbe costato 96 milioni di euro, oggi non si parla più, sebbene qualche giorno fa sia stato rinominato in occasione di altri annunci di finanziamenti e progetti per Taranto. Il 26 maggio scorso in Comune, con una cerimonia del tutto simile a quella di questo video, infatti, altri tre esponenti della Regione (l’ass. alle Infrastrutture Giannini, più i tarantini Mazzarano e Pentassuglia) hanno illustrato enfaticamente l’arrivo di 257 milioni dal Governo per finanziare queste opere: il III e conclusivo lotto della Tangenziale Sud,  il famigerato collegamento dell’aeroporto di Taranto-Grottaglie con la Statale 7 (per l’occasione i nostri eroici rappresentanti hanno niente meno che nominato i voli civili!), la riqualificazione dei palazzi Troilo e Carducci in Città Vecchia, il recupero del teatro Fusco (anche questo rispolverato un mese sì e l’altro no sotto svariate forme di spesa e di cui ora Stefàno annuncia l’imminente avvio dei lavori…) e il recupero della stazione Nasisi per lo scambio ferro-gomma nei trasporti locali. Ed è proprio in merito a quest’ultimo che si è tornati a parlare di metro leggera, giacché questa stazione era strategica nell’intero progetto della metropolitana di superficie. Ora accade che il progetto originario sparisce e la stazione riappare (22 milioni saranno solo per lei). Ma attenzione perché c’è una gustosa novità anche riguardo alla biblica realizzazione della Tangenziale Sud. Se da una parte si trovano (meglio dire si sarebbero trovati) i quattrini per completarla, dall’altra si apprende che, visto che i fondi europei utilizzati riguardano solo le reti extraurbane, il collegamento fra l’importante arteria e la sua uscita dal Ponte Punta Penna, che è urbano, dovrà essere a carico del Comune. Il quale, badate bene, mica ha garantito nulla a riguardo! A scanso di equivoci e facili entusiasmi per questi ulteriori annunci, l’assessore Giannini nell’incontro di fine maggio è stato chiaro: tutti i finanziamenti previsti saranno soggetti a revoca se non attuati nei termini previsti. A posto.

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