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giovedì 15 settembre 2011

COM'E' ANDATA - La proiezione de "Il Paesaggio Perduto" di Antonio Greco

Si é svolto martedi sera a Taranto, presso la suggestiva cornice in riva al mar Grande del locale "Il Palio", immediatamente al di sotto del castello Aragonese, un incontro pubblico con breve dibattito a seguito della proiezione del filmato intitolato "Il Paesaggio Perduto", a cura dello studioso tarantino Antonio Greco. Il filmato ha avuto ad oggetto un tentativo di ricostruzione del paesaggio antico di Taranto, costellato da masserie, tracce di antiche strutture testimoniate da scritti e antiche narrazioni, oltre che da pregevoli testimonianze cartografiche d'epoca, accuratamente ricercate e selezionate dallo studioso ionico. Partendo dal corpo di fabbrica rimasto della Masseria Solìto, l'analisi si é poi allargata all'intero territorio cittadino, urbano e suburbano, prendendo in considerazione le strutture ancora oggi visibili (pur se in stato di degrado e abbandono) del versante orientale, occidentale e settentrionale del territorio ionico. L'obiettivo di tale proiezione é quello di far riappropriare i tarantini di elementi storici e ricordi importanti della storia locale, oltre a tener desta l'attenzione sul problema atavico del degrado in cui molti di questi edifici tutt'oggi versano, nell'indifferenza quasi generale. Più ancora, l'invito é a non abbassare la guardia circa il tentativo di recupero della Masseria Solìto, nei mesi recenti oggetto di attenzione da parte delle associazioni culturali, cooperative archeologiche e cittadini tarantini. Al termine della proiezione i presenti hanno potuto rivolgere all'autore del filmato alcuni quesiti e/o fare delle considerazioni in merito. L'auspicio é che il percorso prosegua e che possa vedere la sempre maggiore collaborazione dei privati e la partecipazione attiva della cittadinanza e, perché no, anche dell'amministrazione comunale che, trovando le opportune forme di sinergia (vedi i fondi trovati e stanziati per la copia della Persefone Gaia - leggi QUI) può dare il suo importante contributo sul tema.
di Daniele Nuzzi

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