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venerdì 7 ottobre 2011

CITTA' VECCHIA - Ecco come risanarla, la proposta di rigenerazione urbana e sociale proposta al Comune da ViviTaranto

Con la Delibera di adozione del Documento Programmatico di Rigenerazione Urbana (DPRU) n.45 del 29.06.2011, l’Amministrazione comunale di Taranto ha varato il programma di risanamento urbanistico di parte del consistente patrimonio immobiliare di sua proprietà in Città Vecchia. Il programma sancisce il ricorso allo strumento del project financing, una forma di cooperazione fra pubblico e privato che prevede la cessione di immobili a titolo gratuito alle ditte costruttrici propostesi, in cambio del 20% degli alloggi ristrutturati al termine dei lavori. Intenzione del Comune è quella di girare questa quota a favore dell’edilizia sociale. Il progetto è stato candidato ai finanziamenti regionali previsti dalla Legge sulla Rigenerazione urbana e la Delibera comunale, come da norma, è stata aperta alle osservazioni di associazioni, privati e cittadini del territorio per 20 giorni. ViviTaranto, in qualità di rete per lo sviluppo culturale e turistico del territorio, ha voluto cogliere questa opportunità formulando le sue osservazioni, suggerendo l’adozione di un altro strumento assai efficace in tema di riqualificazione urbanistica e sociale dell’Isola, che è il “Leasing in costruendo”. I vantaggi dello strumento sono innumerevoli, a cominciare dalla possibilità di metter mano da subito ad una parte ancora più consistente del
patrimonio immobiliare comunale, che nel centro storico ammonta al 60% del totale degli immobili presenti, potendo comprendervi anche pavimentazioni stradali, illuminazione e molti altri servizi pubblici. Uno strumento grazie al quale l’Amministrazione avrebbe l'opportunità di iniziare a pagare i lavori solo a loro completamento ultimazione, con rate accantonabili fin da subito. Aspetto non da poco per un Comune tuttora in dissesto economico come il nostro. Ma c’è dell’altro. Con questo strumento il Comune non chiede 'un aiuto' ai privati come avviene con il project financing (che pure potrebbe restare uno strumento complementare al leasing), ma diventa il commissionario dei lavori, mantenendo quindi la regìa assoluta del risanamento, con la possibilità di mettere a bando i lavori secondo un'idea d'insieme strategica dell'immagine e del decoro urbano del borgo antico. Disegno sul quale sarebbe quanto mai opportuno un confronto con la città. Dal canto loro le ditte costruttrici verrebbero garantite da un rapporto contrattuale che le lega alla società di leasing e non alla P.A.. Tutto quanto evidenziato attiene all’aspetto urbanistico, ma vi è anche e soprattutto quello sociale, poiché il Comune avrebbe la possibilità di alienare in modo diretto gli immobili risanati, anche su carta, calmierando i prezzi e rientrando interamente dall’investimento. L’abbattimento dei costi consentirebbe a diverse fasce di popolazione di accedere all’acquisto degli immobili risanati, evitando il ricorso all’edilizia popolare, la quale antepone le liste abitative alla reale volontà di vivere nel Centro storico (errore già commesso in passato e di cui si pagano ancora le conseguenze). Va detto che in un periodo di stretta creditizia come quello attuale l'accesso al leasing potrebbe riscontrare non poche difficoltà, ma varrebbe la pena approfondirne quest'opportunità e valutare se non possa quanto meno avviare il risanamento degli innumerevoli stabili comunali, evitando lo sgretolamento del patrimonio storico, artistico e culturale della Taranto originaria. Il leasing non escluderebbe il ricorso ad altre forme di finanziamento, compreso il project financing, ma rappresenta senza dubbio lo strumento più completo ed efficace per ridare luce all'Isola, riducendo fra l'altro il sempre latente rischio di mere operazioni di speculazione edilizia. A margine di quanto appena riportato ci spiace constatare che gli uffici dell'Urbanistica, nonostante le reiterate sollecitazioni e richieste di spiegazioni, non hanno mai messo agli atti i documenti da noi consegnati formalmente nei modi e tempi indicati dall'Amministrazione. Da considerare che avanzammo la proposta anche nell'ambito delle riunioni dell'Ufficio Consortile per le Politiche Abitative (U.Co.P.A.) che vedeva riunite attorno allo stesso tavolo l'Amministrazione comunale, le associazioni dei costruttori edili, quelle degli inquilini e l'Ordine degli architetti di Taranto. Ne fornimmo resoconto in questo post, registrando sin da allora non poche resistenze da parte dei nostri interlocutori, decisamente più interessati alle assegnazioni dirette degli appalti. Clicca QUI per leggere per intero la nostra proposta e QUI per leggere un bell'esempio di decoro urbano di un centro storico, fornito dalla cittadina di Fontanellato (Parma).

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