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venerdì 14 ottobre 2011

MADE in TARANTO – Non solo Raffo, una città…a tutta birra

Un brindisi alla birra di Taranto.
Dici Taranto e dici birra Raffo, lo dicono i numeri - oltre 20 mln di fatturato all'anno solo nella nostra provincia -, lo dice l'affezione dei tarantini per questo storico marchio e lo dicono le tante, troppe bottiglie lasciate in giro in ogni dove, quasi fossero un ornamento e non un segno di inciviltà. Un orgoglio nato nel vecchio birrificio di via Plateja e rimasto intatto anche dopo l’acquisizione, nel ’61, da parte del gruppo Peroni, con sede a Roma e stabilimento a Bari. Si preferisce non pensare a questa dolorosa emigrazione per non mettere in discussione uno dei simboli in cui la Città dei Due Mari si riconosce da quasi un secolo e per non vedere sgretolato quel senso di appartenenza di cui dalle nostre parti c’è tanto bisogno...e che la Peroni ha saputo sapientemente coltivare, in primis con la dedica alla città sulle sue bottiglie. Questo purtroppo non cancella l'aspetto più amaro della vicenda, cioè il fatto che l'amore di Taranto per la Raffo...porta soldi altrove. La passione dei tarantini per la birra però è radicata nel dna e non poteva limitarsi alla sola consumazione giacché, pur senza Raffo, la bionda, nella nostra città, continua ad essere prodotta. Ebbene sì, la vera birra made in Taranto esiste ancora e questo rende nuovamente pieno e rotondo quell'orgoglio ferito nel '61. Parliamo della Birra Duan, con stabilimento a San Giorgio e della BAS, con sede a Lama. Entrambe produzioni di alto profilo qualitativo e, soprattutto, artigianali. Nessuna additivazione, né pastorizzazione o filtraggio: acqua, malto, luppolo e lievito, pochi e semplici ingredienti per una tra le bevande più antiche che l'uomo conosca. La Duan esprime la sua tarantinità già nel nome che, pronunciato con l’accento sulla ‘a’, è la versione in vernacolo della parola ‘dogana’, in omaggio a quella che in piazza Fontana regolò il mercato del pesce già dal ‘600 (per approfondire leggi QUI). Un’azienda giovane, guidata da due imprenditori poco più che trentenni il cui prodotto, distribuito in diversi ristoranti e wine bar d’Italia, può fregiarsi del riconoscimento “Gioiello di Puglia” di Slow Food e vantare esportazioni anche in Brasile (leggi QUI) . La Duan è prodotta in due varianti, in bottiglie da 75 cl e con la prossima uscita della 33 cl: la bianca, fresca e fruttata e l'Ambrata, dai sentori di malto e caramello. C’è poi la BAS, prodotta nel Birrificio Artigianale Stefanelli, una micro-fabbrica nata nel 2008 e passata dalla formula del brewpub con produzione e degustazione in loco, all’imbottigliamento di due varietà di birra, la BAS Ambra da 50 cl e la BAS Lager da 33, distribuite in gran parte a livello locale. Senza dimenticare che Heineken e Dreher, pur con sedi altrove, vengono anch'esse prodotte sul nostro territorio, nello stabilimento di Massafra sulla via Appia. Quattro birre autenticamente tarantine che dovrebbero far riflettere più a fondo sul mito, divenuto falso, della Raffo e che confermano, senza ombra di smentita, che il nostro è un territorio che va…a tutta birra!
Da sin. lo stabilimento Peroni di via Alessandria a Roma, la Duan e la BAS

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