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Il capolinea bus in tilt. |
Per tanti è un biglietto da
visita della città, per altri un arrivederci, fatto sta che la stazione bus del
porto mercantile è fra le cartoline di Taranto a cui il futuro sindaco dovrà assolutamente
ridare decoro e organizzazione. Ci siamo andati martedì scorso per osservare la
situazione in una delle giornate tradizionalmente vocata alle partenze da
Taranto dopo le festività ma, prima di ogni altra cosa,
siamo stati impressionati dalla mole di giovani tarantini in esodo dalla
città per studio o per lavoro. Un fiume di ragazzi costretti a lasciare Taranto
e affetti fra lacrime e volti mesti, che finiranno inevitabilmente per legare il
proprio futuro e le proprie fortune ad altri lidi. Un’immagine che in parte è
possibile cogliere dalla foto che abbiamo scattato e che, oltre a tristezza,
suscita rabbia, perché
non c’è dubbio
che questa “fuga di cervelli” sia in parte voluta da chi vuol mantenere Taranto
nella situazione in cui versa. Riprèsici da questo pugno nello stomaco,
siamo tornati a concentrare l’attenzione sull’organizzazione del capolinea e le
note non sono state meno dolenti. Servizi mancanti o inadeguati, da quelli
igienici alle sale d’attesa, al servizio informazioni; spazi assolutamente insufficienti,
sia per utenti e accompagnatori, che per il parcheggio di bus e auto; cavalcavia
sporco e indecoroso; totale inciviltà degli automobilisti intenti a
parcheggiare il più vicino possibile ai bus, con enormi ostacoli per il
traffico e mancanza di una regìa comunale che in ragione dei limiti strutturali
del sito organizzi le partenze dei vari vettori in orari differenziati. A
fronte di tutta questa anarchìa solo due volenterosi vigili municipali a
sollevare giusto un paio di contravvenzioni. E’ vero che si trattava di una
giornata di punta, ma l’aspirazione della città è di averne tante di giornate
di punta così, connotate dall’arrivo di turisti in riva ai due mari e dunque
sarà necessario intervenire al più presto. Rispetto a quanto abbiamo visto è
stato poi inevitabile fare una riflessione sul sistema dei trasporti e sull’università.
Nel primo caso
risulta sempre più
evidente come l’aeroporto di Taranto-Grottaglie debba recitare una parte di
primissimo piano in considerazione del bacino d’utenza della città e del suo
isolamento ferroviario sempre più penalizzante. Nel secondo è stato altrettanto
evidente osservare come
l’autonomia del
polo ionico e l’allargamento dell’offerta universitaria - magari alle facoltà con
eccesso di domanda a Lecce e Bari – potrebbe trattenere e importare ragazzi per
diversi anni, alimentando con essi le possibilità di miglioramento socio-economico
della nostra città.