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mercoledì 5 marzo 2014

SVILUPPO – Sul I maggio e gli altri eventi tarantini

Il I maggio 2013 nella bellissima foto di Rosella Balestra.
A noi tarantini gli eventi piacciono tanto. Un carico di entusiasmo che vuol dire voglia di cose belle e che, quando queste arrivano, producono risultati di calore e partecipazione senza pari. Come tutte le medaglie però, anche questa ha il suo risvolto negativo e cioè che, quando un’iniziativa non possiede i requisiti dell’evento, spesso accusa uno scarso coinvolgimento. Il problema non è di poco conto perché - chi si dà da fare per la città lo sa bene - è proprio la partecipazione, il crederci prima, a decretare la riuscita di una buona idea. A volte però ci si lascia coinvolgere solo dopo aver avuto garanzie sul potere 'attrattivo' dell’idea, piuttosto che sulla sua validità. Ecco perché, troppo spesso, chi vuol dar vita a proposte di valore, di qualunque genere siano, deve rincorrere le telecamere, il grande nome, se non puntare al coinvolgimento di qualche ‘trascina-folle’. Una logica piuttosto
provinciale, dobbiamo dirlo, che dovremmo impegnarci a modificare. Che premia la pompa magna e solo in secondo luogo i contenuti. La visita guidata, lo spettacolo, l’evento cittadino e perfino l’attività messa in piedi, devono convincerci per la validità della proposta e la serietà di chi vi si impegna per realizzarla, non per chi e quanti vi aderiscono. Dobbiamo liberarci della logica modaiola del caprone in cerca di trovate trendy e badare più alla sostanza delle cose. Capendolo potremo passare dall’essere timidi comprimari, a parte attiva nella realizzazione delle buone idee, potremo avere una città con meno bisogno di grida e più fatti, meno ricerca di primogeniture e protagonismi e più partecipazione diffusa. Saremo più comunità e riusciremo a moltiplicare fiducia ed entusiasmo, che sono gli ingredienti base per il cambiamento. Vuoi mettere il gusto e l’orgoglio di questo approccio? A proposito di eventi di qualità, il ComitatoCittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, ora associazione, ha annunciato ieri che anche quest’anno Taranto avrà il suo grande I maggio nazionale. Grande per organizzazione e ideali, come quelli che Roma non rappresenta più da tempo. Dopo la denuncia di un anno fa, si passerà alla rivendicazione di quelle che noi tarantini riteniamo essere le autentiche vocazioni del territorio: quelle che valorizzino cultura e paesaggio, non poltrone e portafogli di chi ci vuole male. Siamo certi che, sulla scia del successo dell’anno scorso, quest’anno la cooperazione sarà maggiore, così come siamo certi che i più si avvicineranno man mano che percepiranno la riuscita dell’evento. Altri ancora vi si affacceranno solo il I maggio stesso, per godere del risultato acquisito e forti di quel 'te l'avevo detto io', che di solito è lo stesso anche in caso di fallimenti. Non verranno in bicicletta come i tantissimi che usano anche quest’aspetto per rimarcare il proprio desiderio di città, ma saltando fuori dagli ultimi modelli delle macchine più in voga del momento, magari comprate coi soldi guadagnati a scapito della città. Ma non importa, che vengano anche loro, così potremo fargli capire come certe logiche appartengano a una miseria ben più turpe di quella economica, quella d’animo. 

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