Emozioni vivissime nel
the day after di questo ricco I maggio tarantino, tanto che non riusciamo
ancora a metterle in ordine. Lo facciamo ora, per condividerle con voi, senza
troppi fronzoli, buttandole in questo post così come vengono… dapprima c’è
stata l’attesa dell’evento, seguita dalla
speranza
che il tempo non rovinasse la festa; poi la
carica nel vedere quanta partecipazione ci sia stata attorno al
dibattito della mattina, nonostante la pioggia; l’
orgoglio di vedere nella nostra città quello che andiamo sempre
cercando nelle altre; il
piacere di
vedere che sappiamo fare anche noi cose straordinarie e senza timbri ed
elemosine istituzionali; la dolce certezza che è un evento che avrà futuro
perché i tarantini, il Paese e gli artisti sensibili hanno bisogno di qualcosa
che riesca a convogliare la
rabbia
di chi non vuole cedere alle ingiustizie; l’
emozione per la condivisione dei messaggi lanciati da quel
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La platea di ieri in una foto dei Liberi e Pensanti. |
palco e
perfettamente recepiti dalla platea; l'impeto di quell'urlo 'Taranto Libera' ripetuto con tutta la forza e il dolore degli intervenuti; la
commozione
nel vedere Taranto col suo vestito migliore: organizzazione, accoglienza,
sorriso; la
gioia nel vedere gruppi
di spagnoli, tedeschi e inglesi, oltre che ragazzi di tutto il Sud, ballare con Taranto e per Taranto; la passione dei fuori sede; la
fierezza
nel vedere tutti gli esercizi commerciali della zona aperti e presi d’assalto,
a dimostrare quante prospettive possano originarsi da economie sane; la
bellezza nel vedere come serietà e divertimento, nella loro purezza, possano
convivere e alimentarsi a vicenda; la
soddisfazione
nel sentire le bellissime parole sulla nostra città e la nostra gente spese
dagli emozionati Barbarossa (eccelso padrone di casa), Mannoia, Caparezza, Capossela, Turci; il
calore nel cogliere la sincera
vicinanza dell’impagabile Roy Paci (che duetto con Capossela!), di Gino Strada, di Pino Aprile, dei Sud Sound System, di Mama Marjas, di
Rivera, degli altri artisti intervenuti e di chi si è prodigato dietro le
quinte per la riuscita della giornata; la potenza dell'
unione fra movimenti di ribellione di tutta Italia e i preziosi moniti lanciati al pubblico; la
solidarietà con i fondi devoluti al Moscati per l'acquisto di un emogasometro; la
felicità
di vedere quanti fossimo, 100-120 mila cuori che battevano all’unisono fra
musica e contenuti; il
coinvolgimento
suscitato dagli entusiasti Valentina Petrini (bra-vis-si-ma!) e Michele Riondino, prezioso protagonista di quest'evento; la
tenerezza per l’emozione provata dai tanti gruppi emergenti nell’esibirsi davanti a un pubblico tanto vasto e partecipe; la
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Esercizi commerciali presi d'assalto. |
forza dei volti degli
organizzatori e dei tantissimi volontari, stremati e orgogliosi nel constatare
cosa fossero riusciti a mettere in piedi e come; il senso di comunità, iniziato prima e che continuerà anche oggi con la pulizia del Parco. E tanto altro ancora. Vallo a
spiegare a quella banda del Titanic del concerto di Roma, ormai svuotato del
suo significato più autentico. No, non è il paragone con Roma che vogliamo
fare, ma fra i significati dei due eventi. Perché
qui la festa è nata per rinvigorire resistenza e lotta alle barbarie
perpetrate da un sistema economico e politico becero e infido. Sentimenti
che i sindacati non rappresentano più da tempo. Di batoste dal sistema ne
stiamo prendendo, ma siamo ancora qui, piegati e affatto spezzati, fanno bene i
potenti ad agitarsi. La battaglia continua, ancora più forte di prima, anche
grazie al pieno di orgoglio ed energia fatto ieri.