Tre artisti affermati nel panorama nazionale ed
internazionale delle arti contemporanee, le cui creazioni sono presenti in
Musei e collezioni pubbliche e private. Ed una location d’eccezione: la chiesa
sconsacrata di Sant’Andrea degli Armeni, nella città vecchia, la cui origine
medievale e la sua attuale facies di stile rinascimentale, dopo decenni di
abbandono, sono tornate fruibili grazie ad una iniziativa di gestione condivisa
da parte di associazioni e vicinato, dalla quale si è sviluppato il progetto Domus Armenorum, che punta a stimolare
il recupero e la gestione partecipata del patrimonio culturale diffuso
dell’isola, al fine di sperimentare nuovi modelli di valorizzazione integrata. Con sei opere, Giulio De Mitri, Iginio Iurilli e Fernando De
Filippi aprono la sezione Radici della
mostra site specific “La natività
nell’arte contemporanea” che, come sottolinea il curatore Roberto
Lacarbonara, “definisce un’interpolazione simbolica tra gli elementi
costitutivi di un pensiero dell’origine nell’opera d’arte, coniugando questa
riflessione attraverso l’esercizio plastico delle materie acqua, terra e
fuoco”. Un ritorno di prestigio a Taranto, quello dell’arte
contemporanea, le cui nobili tracce si erano perse dai tempi dell’operazione Arsenale Mediterraneo delle Arti
Contemporanee, che avrebbe potuto dotare la città di un contenitore
d’eccellenza per le arti e la
promozione della ricerca artistica e che naufragò
sotto i colpi della pubblica miopia delle Istituzioni. Anche per questo la mostra inaugurata nell’ambito
dell’iniziativa “Natale nell’isola...”,
che si struttura inoltre in una sezione, Tra
memoria e realtà, nella quale tredici giovani artisti emergenti di Puglia,
Lucania e Calabria espongono a Palazzo Galeota, merita di essere visitata e
vissuta come un momento importante dell’orizzonte culturale della città.
Gratuitamente, con la consueta accoglienza ed ospitalità del
gruppo informale di residenti ed operatori del turismo e dei beni culturali che
si prendono cura della chiesetta, dove sono inoltre consultabili tutte le
pubblicazioni edite durante la breve ma intensa attività dell’Ars.M.A.C., fino al 5 gennaio 2015, dalle ore 17.30 alle ore 23.00.