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mercoledì 1 giugno 2016

"SCENDIAMO IN PIAZZA A RIPRENDERCI LA CITTA’", un pomeriggio di partecipazione

Foto di Marco Stikatsovic.
Ieri è avvenuto qualcosa di importante a Taranto. Un gruppo di cittadini si è convocato per tornare a confrontarsi in piazza sul tema del cambiamento. L’Assemblea che ne è nata è stata un’onda di energia. Si è generata dal centro grazie alla voglia di partecipazione di ognuno ed ha fatto cerchi concentrici fino a toccare tutte le anime raccolte in quel cerchio di piazza Garibaldi. 

C’erano eterogeneità, volontà di aggregazione, riappropriazione di spazi comuni e tanta voglia di tornare protagonisti del dibattito politico cittadino.


L’impegno di non farci prendere da facili e prematuri entusiasmi dovrà essere massimo, ma tutto questo non può non emozionarci. Oggi è giusto raccogliere la bellissima sensazione di aver respirato sensibilità per il bene comune, condivisione, partecipazione, reale apertura.



L’esigenza di farlo guardandosi negli occhi con spirito costruttivo era diffusa, non c’è più alcun dubbio ed è stato questo stesso sentire ad alimentare la passione liberata ieri sera. E’ vero, non è stato fatto ancora niente e guai a pensarlo un cammino facile, anzi, ma oggi possiamo chiamarlo cammino, ieri era solo un incontro. La piazza ha scelto di darvi continuità da subito, per riprendere un filo perduto da troppo tempo. Gli interventi registrati sono stati numerosi ed hanno sollevato temi delicati ed importanti di cui la comunità ha desiderio di provarsi ad occupare. Approfondendo, studiando esperienze virtuose, chiamando a raccolta le competenze del territorio e producendo proposte concrete da imporre sul tavolo dei decisori. Si è parlato di superamento della grande industria, di riconversione economica del territorio e di valorizzazione del suo patrimonio culturale. Ed ancora di inclusione sociale, di centralità delle persone e di una città dalle tante ferite da curare, anche attraverso iniziative importanti. Non solo inquinamento ma le tante, drammatiche situazioni di disagio pesantemente presenti in città, la fuga dei ragazzi, il precariato, la bellezza vilipesa in tutte le sue forme. Tutto funzione di un sistema a cui si vuole dire basta!
Ci si è confrontati anche sul metodo, sulla determinata volontà di ricercare costruttivamente, sempre, la più ampia condivisione di idee e sull’importanza di aprirsi all’ascolto delle periferie. La restituzione dell’esito dei lavori sarà pubblica, gli ordini del giorno decisi insieme. Tutto in una cornice di fiducia e trasparenza che sono state ossigeno puro per tutti.
Ci si tornerà a confrontare martedì prossimo, nella stessa piazza e allo stesso orario per riempire il percorso del contributo fondamentale di tutti. E poi forse anche dopo in altre piazze della città. Stavolta con un microfono, un tavolino e magari qualche sedia in più da portarsi dietro!
Ripartiamo da qui, da quella piazza che non riusciva a svuotarsi neppure ad assemblea ampiamente conclusa. In bocca al lupo a tutti noi.
di Sara Mastrobuono e Massimo Ruggieri

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