Uno scorcio del Centro storico di Taranto. |
Il Piano per la Rigenerazione urbana di diverse aree della
città ha trovato l’approvazione del Consiglio comunale dopo il vaglio di lunedì
da parte della Commissione Assetto del Territorio. Si tratta del lascia passare
che consentirà ora di redigere i bandi pubblici coi quali si chiameranno a
raccolta le ditte costruttrici per i lavori previsti. Una formalità, dal
momento che queste ultime hanno già manifestato il loro appoggio al progetto
all’interno dell’Ucopa, il consorzio pubblico-privato che ha fatto da regìa
alla preparazione del Piano stesso. In Ucopa è infatti presente l’associazione
dei costruttori, oltre al Comune, agli ordini di categoria e ai sindacati degli
inquilini. Quest’approvazione sancisce la quiete dopo la tempesta registratasi
la settimana scorsa con le dimissioni, poi ritirate, dell’ass. all’Edilità
D’Ippolito che ha coordinato l’iniziativa. La causa dei dissapori, i timori del
Sindaco circa il ruolo dell’Ucopa, cui sono seguite le rassicurazioni circa il
fatto che il Consorzio resterà solo un braccio operativo al servizio del
Comune. Ma cosa prevede questo Piano? In primis il recupero di porzioni dell’Isola per quanto attiene agli immobili di
proprietà comunale: in zona Torre Orologio,
via Di Mezzo, via Nuova e via Paisiello. I privati risaneranno gli
immobili e sistemeranno i servizi come da standard messi a bando
dall’amministrazione comunale e in cambio otterranno la disponibilità dell’80%
degli alloggi recuperati. Il restante 20% verrà destinato a edilizia sociale (leggi QUI la proposta presentata al Comune da ViviTaranto).
L’intenzione è quella di riportare i tarantini nell’Isola, antico cuore
pulsante della città ma non solo, perché il Piano prevede altri 9 ambiti di
intervento in diverse zone, si va dal Borgo a Talsano-Lama-San Vito, dal
rione Solito ai Tamburi, dal quartiere Montegranaro-Salinella a Paolo VI. Per
tutte le aree l'idea è di elevare la qualità delle strutture residenziali,
creare spazi urbani e servizi, colmare i vuoti con verde pubblico. Parte
fondamentale del Piano è il recupero dell’identità culturale e turistica di
Taranto e il suo rapporto con il mare, sottolineato dagli interventi previsti
fra Mar Piccolo e Mar Grande e presso le preziose isole amministrative poste
sulla litoranea, fra Pulsano e Lizzano e facenti pienamente parte della città.
Un piano che sembra rispecchiare le attese dei tarantini e che destino ha
voluto fosse varato nello stesso giorno in cui la Marina annunciava
l’intenzione di restituire le importanti aree non più utilizzate. Che sia un
buon segno?