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giovedì 21 agosto 2014

LA DENUNCIA - MArTà, scarsi i servizi al pubblico, il concessionario vivacchia

Una delle sale del rinnovato MArTà.
Se il prestigioso museo tarantino non decolla come dovrebbe e sarebbe nelle sue straordinarie possibilità, sarà pure colpa della mancata promozione ad opera del Governo, come sostiene l'assessore regionale al Turismo, e sarà pure per dei lavori di allestimento che si protraggono da troppi anni, ma la presenza e la qualità dei servizi offerti al pubblico è di certo altrettanto importante. La legge Ronchey, entrata in vigore nel 1993, disciplinò per la prima volta i “servizi aggiuntivi” negli istituti culturali statali. Bookshop, visite guidate, ristorazione, oggettistica, promozione di eventi: attività determinanti nel definire la qualità dell’offerta museale, favorendone il successo. Siamo stati al MArTa alla fine di luglio per osservare come tali servizi erano resi ai visitatori del grande museo
tarantino. Ecco ciò che abbiamo visto. Estremamente carente l’offerta di gadget e souvenir, spesso di scarsa qualità; accettabile quella dei libri, poche però le pubblicazioni in lingua straniera. Non erano disponibili audioguide né depliant con la pianta del museo. Il servizio guardaroba non è presente, vi è però la possibilità di depositare le borse in appositi contenitori. Assente anche la caffetteria, in luogo della quale ci sono dei distributori automatici di snack e bevande. Sui biglietti di ingresso, privi del logo del museo, non c'è nessun riferimento ai reperti in esposizione; al loro posto la generica immagine del volto di uno dei Bronzi di Riace. Personale senza divisa. L’ultimo bando pubblicato sul sito della direzione regionale del MiBACT dispone che, per la sede museale di #Taranto, il bookshop non debba coincidere “con il luogo fisico della biglietteria” e che il servizio di “caffetteria automatica” al posto di quella tradizionale con operatore sia attivato solo in alcuni degli istituti oggetto dell’affidamento, fra i quali non figura il MArTa. Al momento quindi ci pare che le due prescrizioni non siano rispettate; non ne conosciamo il motivo, né tantomeno sappiamo se siano intervenute nel frattempo delle modifiche al bando in merito alla qualità dei servizi da rendere. Non possiamo escludere che la soluzione attuale sia “momentanea”, in attesa dell’entrata in funzione completa dell’offerta prevista. Tuttavia dalla riattivazione dei servizi (dicembre 2013), non abbiamo visto modifiche sostanziali (http://www.puglia.beniculturali.it/docs/sagg2012.zip - Allegato 7b). La società concessionaria è una rinomata azienda che opera da anni in questo settore specifico, gestendo i bookshop di importanti musei sul territorio nazionale, pure venendo coinvolta in scandali di una certa rilevanza, a Roma come in Sicilia. A Taranto ed in Puglia lavora quasi ininterrottamente dal 2001.

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