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giovedì 16 ottobre 2014

IL PUNTO - Il museo di palazzo Pantaleo, una storia infinita.

Palazzo Pantaleo.
Ipogei e non solo. Il prossimo 15 novembre scade il termine per presentare al Comune una manifestazione di interesse circa la gestione temporanea di alcuni servizi di Palazzo Pantaleo, nell'attesa del bando di gara per l'affidamento. Ne abbiamo parlato nei giorni scorsi. La notizia è positiva, sebbene in merito all'edificio le questioni ancora aperte non siano affatto poche. A rileggere le vicende recenti, sembra infatti di trovarsi di fronte all'ennesima occasione persa per la città. Il Comune di Taranto, nella programmazione POR 2000-2006, ottenne un cospicuo finanziamento (oltre 8 miliardi di vecchie lire) per il "completamento del percorso archeologico" della città vecchia; un progetto che prevedeva "l'esecuzione di interventi di presidio statico e consistenti campagne di scavo finalizzate alla valorizzazione e fruibilità di diversi vani ipogei ed aree archeologiche" del centro storico. Lavori che furono perfino affidati (Impresa Volpe), prima che la "valanga" del dissesto comunale travolgesse uomini e cosePassano poi lunghi anni di sospensione, il Comune tenta in tutti i modi di non perdere il finanziamento ed il progetto originario viene fortemente modificato. Si riducono sensibilmente gli interventi sugli ipogei, limitandoli solo al sito di Largo San Martino, "in adesione alle espresse esigenze in tal senso rappresentate dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici, considerando le difficoltà organizzative della stessa relativamente alle attività di restauro e conservazione dei rinvenimenti". Si pensa anche alla realizzazione di una cartellonistica informativa ("non pervenuta" a quanto ne sappiamo) e si allestisce l'area con apposite passerelle. Come è andata a finire forse lo ricordate, visto che è storia di questi mesi: ripetuti atti vandalici e sito oggi murato ed inaccessibile. Ma soprattutto, si ha l'intuizione del "Museo della città" a Palazzo Pantaleo, da realizzare recuperando i fondi "sottratti" alle aree archeologiche. D'accordo con le Soprintendenze, si destina la collezione Majorano al secondo piano dello splendido edificio in affaccio su Mar Grande, che viene inaugurato nel febbraio 2012 (leggi QUI) per poi rimanere chiuso per oltre due anni, fino al trasferimento, pochi mesi fa, degli uffici dell'Assessorato alla Cultura (diventato "buen retiro" per qualche vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie locali...). Al primo piano dell'edifico, spazio al "museo multimediale", per il quale si istituisce un gruppo di lavoro di tutto rispetto, con a capo l'Accademico dei Lincei Cosimo Damiano Fonseca. Degli allestimenti se ne occupa lo Studio Vitruvio di Potenza. Sale però ancora desolatamente vuote. Qualcosa c'è a dire il vero: l'arredo residuo di Palazzo Carducci, lì trasferito dopo i vari furti subiti negli anni scorsi. Ora è accatastato provvisoriamente, protetto da cartoni e teloni di plastica, nell'attesa che venga recuperato insieme a quell'altro storico edificio, pure destinatario di fondi comunitari. Attendiamo fiduciosi lo sblocco di entrambe le questioni. Vi terremo informati.
QUI il progetto del museo virtuale di palazzo Pantaleo commissionato allo studio Vitruvio.

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