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Il nuovo parcheggio di via Pecoret deserto di sabato pomeriggio. |
L'Amministrazione Comunale va in scia alle richieste di molti commercianti del
Borgo che da tempo hanno individuato nella mancanza di parcheggi il problema
del commercio in città. Ma è proprio come dicono? siamo andati a fotografare il nuovo
parcheggio di via Pecoret in due sabato diversi, giorno dello shopping per
antonomasia, e in orario di punta. Il risultato? il parcheggio è costantemente e desolatamente
vuoto. Ma si continua col crearne di nuovi in piazza Ebalia, così come all'interno dell'ex Mercato, dove si è sotterrata la nostra storia - in modo provvisorio si dice, come tutte le cose definitive di questa città... - e prossimamente se ne vogliono realizzare ancora anche nel piazzale dei Baraccamenti Cattolica, autentico villaggio in pieno
centro che, anziché diventare parcheggio, potrebbe costituire luogo di
aggregazione sociale all'aperto e spazio per il verde pubblico. Le città più moderne ampliano
le aree pedonali e aprono sempre più alla mobilità sostenibile, qui riempiamo
di auto un centro già di per sé è
conformato ad imbuto. E’ così la città che
vogliamo, a misura di auto?
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Ancora un sabato vuoto per il nuovo parcheggio. |
Eppure siamo certi che fra quanti sostengono queste
soluzioni, ci sono anche persone che quando si recano da turisti in città dalle grandi aree pedonali e ciclabili ne restano affascinate. Normale lo scetticismo iniziale dei commercianti e perfino dei tanti concittadini abituati da sempre a recarsi con l'auto a ridosso delle loro destinazioni, di fronte alle soluzioni che proponiamo, ma non inventiamo nulla di nuovo.
Occorre avere il coraggio di offrire
soluzioni inizialmente impopolari, ma che non tarderebbero a dare i loro frutti.
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I lavori per i uovi parcheggi in piazza Ebalia. |
Tutto ciò a beneficio del commercio e dell’economia del territorio - a cui teniamo anche noi - così come di quanti desiderano avere una città a dimensione d’uomo e aperta (chi non la vorrebbe?).
Non posti auto disseminati ovunque a discapito delle persone e della stessa urbanistica cittadina, ma parcheggi di scambio appena fuori al Borgo con conseguente efficientamento del trasporto pubblico, ampliamento delle aree pedonali al suo interno e in Città Vecchia e corsie per la mobilità sostenibile (non solo nelle vie dove i commercianti lo consentono): queste sono le soluzioni in grado di liberare la competitività commerciale e la vitalità sociale di una città che si rispetti. L’elenco dei benefici è senza fine: dalla
vivibilità all’ambiente, dalla salute alla socializzazione, dalla stimolazione della creatività al rafforzamento della fiducia nel cambiamento e della partecipazione civica. Occorre però quello che dalle nostre parti manca terribilmente: una visione di città di medio-lungo periodo, in cui incastonare scelte e progetti, a partire dalle opportunità offerte dalle aree demaniali acquisite o da pretendere.
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I proclami dell'ass. Scasciamacchia sui nuovi parcheggi. |
Un'idea di sostenibilità e vivibilità, appunto, senza scelte estemporanee e frutto di incompetenza e improvvisazione. Se la voglia di conoscenza manca, sarebbe già sufficiente una buona dose di umiltà, gli esempi sono
tantissimi, in Italia e all’estero, basta aprirsi al nuovo e copiare, non è difficile.
Per i tuoi approfondimenti, ecco gli studi che dimostrano
quanto affermiamo:
- Spazi pubblici pedonali e mobilità sostenibile fanno bene
alla competitività commerciale delle città, QUI e QUI gli esempi di New York e Portland;
- QUI l'eseprienza tedesca;
- L’evidenza dei fatti contro lo scetticismo dei
commercianti, QUI l’esempio di Napoli.
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QUI lo studio newyorkese sugli impatti delle aree pubbliche
e pedo-ciclabili sulla qualità della vità e la competitività
commerciale delle città. |