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giovedì 19 febbraio 2015

SVILUPPO - Aree pedonali e mobilità sostenibile aumentano vivibilità e vitalità delle città, ma Taranto va... controcorrente!

Il nuovo parcheggio di via Pecoret deserto di sabato pomeriggio.
L'Amministrazione Comunale va in scia alle richieste di molti commercianti del Borgo che da tempo hanno individuato nella mancanza di parcheggi il problema del commercio in città. Ma è proprio come dicono? siamo andati a fotografare il nuovo parcheggio di via Pecoret in due sabato diversi, giorno dello shopping per antonomasia, e in orario di punta. Il risultato? il parcheggio è costantemente e desolatamente vuoto. Ma si continua col crearne di nuovi in piazza Ebalia, così come all'interno dell'ex Mercato, dove si è sotterrata la nostra storia - in modo provvisorio si dice, come tutte le cose definitive di questa città... - e prossimamente se ne vogliono realizzare ancora anche nel piazzale dei Baraccamenti Cattolica, autentico villaggio in pieno centro che, anziché diventare parcheggio, potrebbe costituire luogo di aggregazione sociale all'aperto e spazio per il verde pubblico. Le città più moderne ampliano le aree pedonali e aprono sempre più alla mobilità sostenibile, qui riempiamo di auto un centro già di per sé è
conformato ad imbuto. E’ così la città che vogliamo, a misura di auto?
Ancora un sabato vuoto per il nuovo parcheggio.
Eppure siamo certi che fra quanti sostengono queste soluzioni, ci sono anche persone che quando si recano da turisti in città dalle grandi aree pedonali e ciclabili ne restano affascinate. Normale lo scetticismo iniziale dei commercianti e perfino dei tanti concittadini abituati da sempre a recarsi con l'auto a ridosso delle loro destinazioni, di fronte alle soluzioni che proponiamo, ma non inventiamo nulla di nuovo. Occorre avere il coraggio di offrire soluzioni inizialmente impopolari, ma che non tarderebbero a dare i loro frutti.
I lavori per i uovi parcheggi in piazza Ebalia.
Tutto ciò a beneficio del commercio e dell’economia del territorio - a cui teniamo anche noi - così come di quanti desiderano avere una città a dimensione d’uomo e aperta (chi non la vorrebbe?). Non posti auto disseminati ovunque a discapito delle persone e della stessa urbanistica cittadina, ma parcheggi di scambio appena fuori al Borgo con conseguente efficientamento del trasporto pubblico, ampliamento delle aree pedonali al suo interno e in Città Vecchia e corsie per la mobilità sostenibile (non solo nelle vie dove i commercianti lo consentono): queste sono le soluzioni in grado di liberare la competitività commerciale e la vitalità sociale di una città che si rispetti. L’elenco dei benefici è senza fine: dalla vivibilità all’ambiente, dalla salute alla socializzazione, dalla stimolazione della creatività al rafforzamento della fiducia nel cambiamento e della partecipazione civica. Occorre però quello che dalle nostre parti manca terribilmente: una visione di città di medio-lungo periodo, in cui incastonare scelte e progetti, a partire dalle opportunità offerte dalle aree demaniali acquisite o da pretendere.
I proclami dell'ass. Scasciamacchia sui nuovi parcheggi.
Un'idea di sostenibilità e vivibilità, appunto, senza scelte estemporanee e frutto di incompetenza e improvvisazione. Se la voglia di conoscenza manca, sarebbe già sufficiente una buona dose di umiltà, gli esempi sono tantissimi, in Italia e all’estero, basta aprirsi al nuovo e copiare, non è difficile.
Per i tuoi approfondimenti, ecco gli studi che dimostrano quanto affermiamo:
  • Spazi pubblici pedonali e mobilità sostenibile fanno bene alla competitività commerciale delle città, QUI e QUI gli esempi di New York e Portland;
  • QUI l'eseprienza tedesca;
  • L’evidenza dei fatti contro lo scetticismo dei commercianti, QUI l’esempio di Napoli.
    QUI lo studio newyorkese sugli impatti delle aree pubbliche
     e pedo-ciclabili sulla qualità della vità e la competitività
    commerciale delle città.

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