|
Aerea del porto di Taranto. |
Oltre al fallimentare incontro di
Bari sull’aeroporto, la settimana appena trascorsa prevedeva quello altrettanto
importante sul porto di Taranto svoltosi a Roma. Convocato dal dipartimento per
lo Sviluppo Territoriale della Presidenza del Consiglio, vi hanno partecipato il
presidente dell’Autorità Portuale Prete, la Regione Puglia, il
Ministero dello Sviluppo Economico, quello delle Infrastrutture e Trasporti e
quello dell’Ambiente, unitamente alla
Sogesid,
la SpA che coadiuva le strutture locali per conto di questi ultimi due ministeri.
Coi 400 milioni di euro già stanziati dal Cipe (leggi
QUI), le parti hanno convenuto sull’opportunità
di nominare un commissario straordinario per dare attuazione ai lavori previsti
nel più breve tempo possibile. Risultato di questa accelerazione sarà l’emanazione,
già in questa settimana, del decreto di nomina del commissario e la ratifica dell’accordo
che impegnerà tutti gli attori coinvolti ad intraprendere le azioni di rispettiva
competenza per completare le opere. I lavori sono di straordinaria importanza e
sono divisi in tre linee di intervento:
1)
quella per consentire l’ingresso delle nuove navi porta container, che
prevede il
dragaggio dei fondali, la
realizzazione della vasca di colmata
per il materiale rimosso (79mln); la
realizzazione
della diga foranea fuori rada che proteggerà il porto dai moti ondosi (32mln)
e l’
allargamento del molo San Cataldo
(quello che guarda all’Isola) per 35 mln di euro.
2) Collegamento del porto
alla rete ferroviaria, al fine di garantire l’intermodalità dei trasporti.
3) Realizzazione
della piastra logistica per consentire
di trattenere le merci in arrivo per una prima fase di lavorazione (219 mln). Risorse
certe e tempi stretti quindi per ascrivere la parola
logistica allo sviluppo della
nostra città che, se tutto andrà bene, a breve potrà sfruttare appieno la sua
posizione geografica al centro del Mediterraneo, rendendo più conveniente il
transito delle merci da Taranto, piuttosto che dallo stretto di Gibilterra.
Toni entusiastici riguardo a questo incontro sono stati espressi dal presidente
della Regione Vendola e dall’ass. regionale ai Trasporti
Minervini che ha anche
risposto alle domande rivoltegli dal
Movimento Aeroporto Taranto sul sistema
aeroportuale tarantino.
Minervini parla
di 14mln in arrivo a Grottaglie per il potenziamento dei sistemi di controllo ed
i piazzali e di 40mln che si sta cercando di intercettare per razionalizzare i
collegamenti viari e ferroviari con l’Arlotta. Ribadita anche la linea
ostruzionistica verso i voli civili a Taranto con la realizzazione del
collegamento ferroviario con lo scalo brindisino (leggi
QUI le risposte in dettaglio di Minervini). Insomma la
Regione è vero che si stia adoperando per Taranto, ma sempre lungo le linee
decise a Bari, quelle cioè che ci vogliono come città
industriale e,
stringendo i denti, ora anche come piattaforma logistica. Guai però a parlare
di turismo o commercio, perché quel decantato concetto del “fare sistema” deve
vedere assegnato alla nostra città il ruolo più sporco fra quelli possibili. La
cosa fu espressa in modo tanto arrogante quanto chiaro dal sindaco di Bari
Emiliano che, in una delle sue recenti visite nella nostra città, ebbe ad ‘esaltare’
il ruolo del porto di Taranto come sponda
industriale
del capoluogo. Giusto, anche lì ci deve essere complementarietà: a loro i
traffici passeggeri, a noi le polveri di minerale. Per questo sarà importante
ricordare che il Piano di sviluppo del nostro porto prevede anche l’attivazione
del traffico
commerciale dal molo San
Cataldo (leggi
QUI il nostro post a riguardo).